Quella del 2019 si preannuncia, nonostante una quantità in calo (tra il 10 e il 25% circa), un’annata di altissimo livello se non al top per lo spumante. Che, trainato in primis dal Prosecco, promette di dare molte soddisfazioni tanto ai produttori che ai consumatori.
Ogni territorio – per fortuna – ha le sue specifiche caratteristiche. Dopo una primavera piovosa e fredda con calo della fioritura e un’estate calda ma con anche precipitazioni, un po’ per tutti l’ultimo mese è stato decisamente molto importante. L’alta escursione termica, infatti, ha comportato un rapporto ideale tra malico e tartarico degli acini.
Tutti questi fattori, uniti alla qualità di ogni processo produttivo, daranno a quest’anno alle bollicine una qualità non solo eccezionale. Addirittura, si prevede tra le migliori di sempre, sicuramente tra gli ultimi 20 anni.
Ovviamente è presto per avere la sentenza definitiva, ma saranno presto le analisi a confermare le sensazioni organolettiche. Molti produttori parlano comunque di un’annata a forte vocazione di millesimati e riserve.
Nel 2018 sono state stappate nel mondo poco meno di 700 milioni (fonte Coldiretti) di bottiglie di spumante italiano, di cui 500 milioni grazie all’export.