Si è svolta a Parigi nei giorni scorsi Wine Paris – Vinexpo 2024 e ho il piacere di dare le mie impressioni sulla fiera. È stata una fiera molto interessante ed attiva, con un enorme incremento di espositori, ormai sono quasi 4.000, con una nutritissima rappresentanza italiana alla quale è stato dedicato un padiglione intero ma anche qualche altro spazio sparso nella fiera.
Il sentiment generale era positivo, nonostante tutte le problematiche attuali del settore, il calo dei consumi, gli attacchi contro il consumo del vino, il trend in costante crescita dei no alcol e low alcol… e davvero si respirava un’atmosfera internazionale, con un’impressione di resilienza e di reazione alle avversità del settore considerando anche tutte le crisi internazionali, il costo del denaro, l’inflazione, ecc.
In merito proprio al trend in enorme crescita del consumo dei prodotti dealoclizzati o low alcol, è stato impressionante vedere gli spazi dedicati a questi prodotti. Addirittura, nella sezione degli Spirits, c’era un reparto completo di tutti i prodotti senza alcol che includono non solo i vini, le bevande e gli spumanti, ma addirittura i liquori: Brandy, Cognac, Rum senza alcol…
È davvero un peccato che il nostro Paese perda l’opportunità di contribuire a questa crescita mondiale per questioni ideologiche o di parte che sarebbe meglio, in questi casi, mettere appunto da parte per contribuire come Nazione e con spirito di squadra a cavalcare questo trend che non è più un mero trend ma rappresenta già un fatturato di miliardi di euro.
Termino questo breve report davvero con un ottimismo che ci deve tutti accompagnare per riconquistare fiducia e in attesa della ripresa dei consumi generali, sperando che tutte le problematiche mondiali pian piano si risolvano. Sono dell’idea che con questa crescita tumultuosa di Wine Paris, la Prowein di Düsseldorf perderà importanza, anzi già decine di aziende mi hanno comunicato che dall’anno prossimo non parteciperanno più alla fiera in Germania. D’altronde è impensabile che si possa partecipare a due fiere internazionali a nemmeno un mese di distanza l’una dall’altra.
Carlo Miravalle, Miravalle 1926