Il vino non ha pace, ma la augura al mondo intero

Il vino non ha pace, ma la augura al mondo intero

Il vino non ha pace, ma la augura al mondo intero

Quest’anno si è aperto senza pace, nel peggiore dei modi, per il mondo vinicolo, ma non solo. Prima il nostro amatissimo prodotto ha rischiato di essere accomunato alle sigarette, con la proposta “bizzarra” di aggiungere sulle etichette una dicitura che sottolineasse la “pericolosità per la salute”. Poi, si è scatenato il conflitto Ucraina-Russia, che porterà ad ulteriori riduzioni dei fatturati già provati dai due anni di pandemia.
Rispetto al primo punto discusso in sede UE, riportato anche da Wine News, “Torna la distinzione tra abuso di alcol e consumo consapevole, sparisce il concetto di “no safe level” nel consumo di vino e alcolici, niente “health warnings” in etichetta, dove invece potrebbero essere inseriti messaggi su consumo responsabile”.

Il troppo fa sempre male

Ma perché accanirsi così con un settore come il nostro? Evviva la direzione verso il “consumo responsabile”, certamente. Ma, forse, più che mettere un’etichetta sul vino, dovremmo educare alla responsabilità i nostri figli fin dai primi anni di scuola. Sì, perché altrimenti, dovremmo etichettare qualsiasi prodotto con un “consumo responsabile”: la pasta fa male? Certamente no. Mangiare 5 chili di pasta al giorno fa male? Sicuramente sì… E così per ogni cibo. Allora, perché insistere nel voler rovinare l’immagine di una delle più importanti filiere dell’Italia e non soltanto? Ce lo chiediamo noi di Miravalle 1926, ma se lo chiedono fortunatamente in tanti.

Venti di guerra sul vino, torni la pace

Purtroppo la guerra che si è scatenata in Ucraina porterà gravi conseguenze anche nel nostro settore. Intanto, l’augurio è che il conflitto cessi immediatamente, per scongiurare prima di tutto l’inaccettabile aumento di altre vittime innocenti tra le popolazioni.
Relativamente ad altre notizie sul vino, è stato annullato il “Vinitaly Roadshow Russia” mentre la “50 Best” che doveva tenersi a Mosca si svolgerà a Londra. L’Unione Italiana Vini (Uiv) da parte sua a sottolineato che per l’Italia sono: “a rischio 375 milioni di dollari di export”.