Report vendemmia 2024 Australia, Nuova Zelanda, Argentina e Cile

Report vendemmia 2024 Australia, Nuova Zelanda, Argentina e Cile

Report vendemmia 2024 Australia, Nuova Zelanda, Argentina e Cile

Riportiamo i primi dati relativi alla proiezione di volumi, prezzi e previsioni relativi alla vendemmia 2024 nell’emisfero sud, di Australia, Nuova Zelanda, Argentina e Cile.

AUSTRALIA – La vendemmia australiana è ben avviata, con volumi di vino bianco in aumento rispetto al 2023, anche se non è chiaro in che misura, dato che le temperature calde stanno influenzando la vendemmia.

I volumi di vino rosso sono una sfida, l’Australia sta ancora sperimentando un eccesso di offerta di vino rosso e di conseguenza le aziende vinicole stanno portando solo ciò di cui hanno bisogno, grandi quantità rimangono non contrattate quest’anno.

Lo Chardonnay costa tra 1,00 e 1,10 AUD FOB, lo Shiraz e il Cabernet tra 0,50 e 0,65 AUD FOB.

NUOVA ZELANDA – La Nuova Zelanda sta registrando un raccolto molto ridotto a causa di un’estate calda e secca, di un’allegagione irregolare e di altri fattori.
Sono ancora disponibili volumi di Sauvignon Blanc 2023 a prezzi compresi tra 3,30 e 3,80 NZ FOB.

 .

.

.

ARGENTINA – (Mendoza, dove si produce oltre il 70% del vino argentino).
Quest’inverno si è accumulata molta neve sulle Ande, quindi non avremo problemi di approvvigionamento idrico per tutta l’estate.
In primavera si sono verificate alcune gelate, che hanno colpito soprattutto la valle dell’Uco, dove si producono le uve di alta gamma. Di conseguenza, si prevede una bassa produzione di uva in questa regione, in particolare per le uve bianche come lo Chardonnay.
Le altre regioni non sono state colpite da gelate o da effetti meteorologici insoliti, quindi in termini di qualità e quantità si prevedono volumi e qualità normali.

Prezzi e tendenze – Il nuovo governo, insediatosi lo scorso dicembre, ha eliminato le restrizioni alle importazioni, ma ha anche deprezzato il Peso argentino. La disponibilità di tutti i prodotti importati è aumentata, ma i prezzi non sono diminuiti, anzi. Allo stesso tempo, l’inflazione rimane elevata (6-8% al mese), ma dovrebbe gradualmente diminuire. Infine, la tassa sulle esportazioni di vino è aumentata dal 4% all’8%.

Come si può notare, le condizioni economiche non sono molto buone al momento. Allo stesso tempo, il consumo interno di vino continua a diminuire. Le cantine hanno una buona riserva di vino per il 2023 e le esportazioni non sono andate molto bene. Questo rende difficile aumentare i prezzi del vino.

Conclusioni – Attualmente, con la vendemmia in corso, stiamo assistendo a una leggera tendenza al rialzo dei prezzi dei vini varietali e premium, dovuta all’aumento dei prezzi delle uve (inflazione). D’altra parte, i prezzi dei vini di qualità base (generici) sono già scesi e rimarranno bassi, perché c’è poca domanda per queste qualità e avremo a disposizione più uva dell’anno scorso. C’è un po’ di instabilità sui vini bianchi generici, perché i viticoltori stanno scioperando per spingere il governo ad aumentare il prezzo delle loro uve.

La mia opinione personale è che questa leggera tendenza al rialzo continuerà per qualche mese, ed è molto probabile che una volta terminata la vendemmia i prezzi si stabilizzeranno su valori molto vicini a quelli dell’anno scorso, e forse nella seconda metà dell’anno la tendenza sarà al ribasso:

  • Malbec base: US$ 0,83
  • Malbec base: 1,00 dollari
  • Chardonnay: US$ 1,15
  • Torrontes: US$ 0,82
    (tutti i prezzi sono FOB porto cileno)

CILE – Abbiamo un eccesso di vino, soprattutto di vino rosso, tra i 1.500 e i 1.600 milioni di litri. Queste sono le stime per il dicembre 2023, che rappresentano il 25% in più delle normali scorte in Cile in questo periodo dell’anno, prima della nuova vendemmia.

Raccolta 2024 – La scarsa produzione complessiva di frutta, come le ciliegie, è dovuta a fattori climatici, con una primavera molto instabile. Anche la produzione di uva era prevista bassa, ma il tempo si è stabilizzato e la tarda primavera e l’estate sono state normali. Di conseguenza, il raccolto dovrebbe essere normale in termini di volume. Il che, in questa situazione di eccesso di scorte, non è una buona cosa. Infatti, non ci sarà un buon adeguamento dei prezzi per i produttori.

Esportazioni nel 2023 – Le esportazioni di vino in Cile, sia in bottiglia che sfuso, sono in calo del 20%. Per il nostro mercato si tratta di un calo storico. Non abbiamo mai assistito a un tale calo delle esportazioni di vino, e naturalmente ciò si è riflesso nelle attuali scorte e nei bassi prezzi gestiti in Cile.
Alla fine del 2023 e ora all’inizio del 2024, c’è più interesse per i vini cileni a causa della scarsa disponibilità che attualmente esiste in Europa, in particolare per i vini bianchi in Italia e nell’Europa dell’Est. In questi Paesi sono già stati raggiunti accordi per la fornitura di vini bianchi a prezzi inferiori o uguali a quelli dei vini cileni.

Proiezioni sui prezzi dei vini sfusi – Sebbene la domanda e l’interesse per i vini sfusi cileni siano aumentati, i prezzi sono rimasti bassi, con intervalli di 0,40-0,45 USD x Lt per le varietà rosse e 0,65-0,70 USD x Lt per le varietà bianche.
Il vino rosso generico è venduto a 0,35 dollari e il vino bianco generico a 0,50 dollari (tutti i valori sono FOB porto cileno).

Per il resto dell’anno – Ci aspettiamo che l’alto livello delle scorte continui; vediamo che i prezzi rimarranno stabili ai livelli attuali per il resto dell’anno, senza aumenti, né tantomeno diminuzioni, dato che i prezzi attuali sono già molto bassi.

In termini di prezzi e tendenze:

  • Carmenere Entry-level U$S 0,45
  • Merlot Entry-level U$S 0,45
  • Cabernet Sauvignon Varietà U$S 0,45
  • SAUVIGNON BLANC ENTRY-LEVEL U$S 0,65
  • CHARDONNAY ENTRY-LEVEL U$S 0,65
    (tutti i prezzi si intendono FOB porto cileno)

Carlo Miravalle, Miravalle 1926