Langhe, Roero e Monferrato tra i Distretti al top

Langhe, Roero e Monferrato tra i Distretti al top

Langhe, Roero e Monferrato tra i Distretti al top

Per noi di Miravalle 1926, che lavoriamo nel mondo del vino e dei suoi derivati e che siamo di casa in Piemonte, leggere certe notizie fa bene e dà maggior forza per andare avanti convinti anche in un periodo difficile come questo.
Parliamo del “14° Rapporto economia e finanza dei distretti industriali” di Intesa San Paolo, presentato nei giorni scorsi. Come riportato anche da Wine News, “nel complesso, i distretti italiani, nel 2021, hanno visto un rimbalzo del fatturato del +25,2% sul 2020, e del +4,3% sul 2019, con un export che ha sfiorato la cifra record di 133 miliardi di euro. Distretti che si confermano competitivi anche nel primo trimestre 2022, con un +19,3% all’export sul 2021, e +16% sul 2019, con quelli degli alimentari e delle bevande ben oltre la media, con una crescita del +15,4% sul 2021, e addirittura del +26,4% sul 2019″.

Basti pensare che il distretto dei Vini di Langhe, Roero e Monferrato, come sappiamo forte di Barolo, Barbaresco, Barbera e tanto altro ancora, rappresenta il principale traino del settore vinicolo italiano.
Da quello che emerge a chiare note dal rapporto 2021 di Intesa San Paolo, il nostro distretto come performance di crescita, redditività e patrimonializzazione è 5° tra tutti i distretti italiani (preceduto solo da quelli di: Macchine agricole di Padova e Vicenza, Camperistica della Val d’Elsa, Macchine agricole di Reggio Emilia e Modena, Materie plastiche di Treviso, Vicenza, Padova) e nel settore wine & food è il migliore in assoluto.

Come sottolinea Intesa San Paolo, “le evidenze emerse nel Rapporto confermano la centralità delle filiere produttive come fattore di competitività nei prossimi anni. Nei distretti la distanza media degli approvvigionamenti è molto contenuta: nel 2021 è stata pari a 116 chilometri, 24 in meno rispetto alle aree non distrettuali. È poi più elevato il numero medio di fornitori per azienda (29 vs 25).

La capacità di presidiare i mercati esteri è un altro punto di forza dei distretti che storicamente presentano un maggiore internazionalizzazione, misurata dal numero di partecipate estere (29 ogni 100 imprese vs le 19 delle aree non distrettuali) e dalla quota di imprese che esportano (62,1% vs 52,2%). I distretti sono ben posizionati anche in termini di capacità brevettuale, con 70,7 brevetti ogni 100 imprese; le aree non distrettuali si fermano a 51,5″.